Vittorio Matino (Tirana 1943 – Nizza 2022) è uno dei grandi protagonisti della tendenza astratta in Italia. Per lui il colore è energia luminosa: un’interpretazione che affonda le radici nella sua formazione giovanile nell’area veneta. Nato a Tirana nel 1943, dove la famiglia si era trasferita a seguito del padre militare, ripara a Schio, nel Veneto, col precipitare della situazione politica in Albania. Diplomato all’Accademia di Belle Arti di Bologna, nel 1971 si reca a Milano, dove decide di dedicarsi interamente alla pittura, dopo aver lavorato anche come insegnante di architettura e disegno tecnico. Da una pittura espressionista a tema sociale, Matino passa progressivamente all’astrattismo, scegliendo una tendenza in Italia ancora poco compresa e ancor meno sostenuta dalla critica. Trascorre lunghi periodi in Francia, a Parigi, e negli Stati Uniti, soprattutto a New York, città in cui, nel 1989, egli raggiunge la piena maturità stilistica. Come l’opera in collezione ben testimonia, quello di Matino è un astrattismo giocato sul colore-luce e sulle sue molteplici possibilità, in composizioni minimali, che insistono su sottili vibrazioni ed eleganti cangiantismi cromatici. Il suo linguaggio è frutto di un complesso incontro di culture e suggestioni, che vanno dalla tradizione della scuola veneta alle filosofie orientali, dall’uso del colore dell’area indiana alle sperimentazioni del Color field e dell’Action painting provenienti dagli Stati Uniti. Dal 1967 alla sua scomparsa, Matino ha realizzato una lunga serie di mostre personali in sedi internazionali. Numerose sue opere sono oggi in collezioni pubbliche e private di tutto il mondo.
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